
Lo champagne e lo spumante sono i grandi protagonisti di ogni evento, soprattutto dei matrimoni. Sanciscono l’inizio con un brindisi e accompagnano la torta nel gran finale!
Ieri sera, io e Gabriele abbiamo dedicato due ore alla visione de Il Grande Gatsby, capolavoro estetico del lusso e dello sfarzo dei Ruggenti Anni Venti con Mia Farrow e Robert Redford. Osservando la pellicola con occhio critico, ci siamo chiesti: la tradizione presenta fino a un certo periodo storico i commensali e gli invitati mentre brindano rigorosamente in coppe di champagne.
A un certo punto, però, si è passati inevitabilmente all’uso delle flûte.
Cosa ha determinato questo cambiamento?
Esiste un’etichetta in merito?
Ecco cosa abbiamo scoperto!
Sapevamo già che, secondo la leggenda, la famosa ed elegante coppa per lo champagne venne modellata sul seno di Maria Antonietta, Giuseppina di Beauharnais e Madame de Pompadour.
La realtà, tuttavia, è che la coppa è stata progettata in Inghilterra nel 1663, circa un secolo prima di quella dell’aristocrazia francese.
Esistono comunque testimonianze di coppe a forma di calice in ceramica risalenti al XIV secolo.
L’immagine a destra riproduce la pagina numero 79 del Dictionnaire encyclopédique de l’épicerie et des industries annexes di Albert Seigneurie, stampato da L’Épicier nel 1904.

Fonte: Wikipedia

L’uso estremamente diffuso della coppa di champagne negli eventi è stato rimpiazzato verso la fine degli anni ’70 dalla classica flûte che usiamo ancora oggi.
La coppa infatti non permetterebbe di gustare appieno le qualità del vino in essa contenuto e di mostrare le file di bollicine rilasciate.
La forma stretta e allungata della flûte, invece, ne accentua il flusso, concentra i profumi e mantiene la bassa temperatura e l’effervescenza del vino.
Mistero risolto, anche se noi di QDC Wedding, amanti dello stile e dell’eleganza senza tempo, come spieghiamo nel nostro post, continuiamo a preferire tenere in mano una soave coppa di champagne!